Note per la solidarietà

L”Associazione Amici di Rosetta organizza un Concerto di beneficenza in collaborazione con la Comunità Pastorale “Regina degli Apostoli” per Venerdi 24 Giugno 2011 presso la chiesa S. Maria Nascente a Bernareggio.

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La carità cambia la vita

“SE QUALCUNO TI AVESSE EDUCATO

NON POTREBBE AVERLO FATTO CHE CON IL SUO ESSERE,

NON CON IL SUO PARLARE,

CIOE’ CON IL SUO AMORE,

O LA SUA POSSIBILITA’ D’AMORE”.

(Pier Paolo Pasolini)

 

La carità cambia la vita

Incontro con  Rosetta Brambilla

Volontaria AVSI a Belo Horizonte in Brasile dal 1964

Lunedì 6 Giugno alle ore 21.15

Presso il centro Mater Misericordie – Via Piatti – Abbiategrasso

BANCHI DI SOLIDARIETA’ – ZONA DELL’ABBIATENSE

Al mercatino del Volontariato insieme per Rosetta

“Mercatino del volontariato” domenica 29 maggio a Carnate (MB), via Bazzini ang. via Brianza ang. via Barassi, dalle 9.00 alle 18.30. L’evento, organizzato dall”Assessore della cultura del Comune di Carnate, sarà un’importante occasione per incontrare, conoscere e sostenere le opere e i bambini di Rosetta. Ti aspettiamo!

 

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Le favela in Brasile

La realtà di Belo Horizonte

Favela,oh favela
Favela del mio cuore
Ho tanta saudade di quella felicità
Favela delle notti d’amore e del samba-cançao
(Ataulfo Alves, compositore di samba 1909-1969).

 

La storia delle favela brasiliane è intimamente legata alla storia del Brasile a partire dalla fine del secolo XIX. La parola favela ha origine dal nome di una pianta molto resistente, che vive nel suolo arido tipico del nord-est del paese.

Secondo i dati ufficiali del governo, la prima favela brasiliana costruita fu il Morro da Providência, a Rio de Janeiro, nel 1897. I soldati che erano tornati dalla guerra di Canudos, svoltasi nello stato di Bahia, e che non avevano più un posto dove abitare cominciarono ad occupare, insieme agli altri poveri, lo spazio adiacente alla città costruendo baracche di legno, e aspettando di poter ricevere un giorno una casa propria e una ricompensa monetaria come premio per aver salvato la comunità di Canudos.

Lo stesso anno, nacque la favela chiamata Morro de Santo Antônio, anche questa formata dalla popolazione povera che emigrava dalla campagna Brasiliana in cerca di lavoro e migliori condizioni di vita. In questo periodo, diversi conflitti per il possesso delle terre, e insieme la fine della schiavitù che lasciò la gente di colore senza lavoro, provocarono un immenso esodo di queste persone verso la città dove già esistevano attività di commercio e strutture pubbliche. A Rio de Janeiro, prima città in cui nacquero le favela, la popolazione di colore e povera venuta dalle campagne brasiliane occupò principalmente antichi casolari abbandonati, vicino alle colline e ai fiumi. Ammassati in baracche, soffrivano per la mancanza di acqua potabile, dei punti di salute e di qualsiasi aiuto. Un documento pubblico dell’epoca dice: “La popolazione nera si incontra prevalentemente nelle favelas luogo simbolo della loro arretratezza, mancanza di ambizione e inadeguatezza alle moderne esigenze locali”.

Grazie a queste argomentazioni, il governo riuscì a cacciare la popolazione di colore dai casolari occupati e che avevano anche costruito nei centri urbani, obbligando questa parte della popolazione a migrare verso le colline e le alture che circondano le città. Il preconcetto intorno alla favela, pertanto, è nato legato alla sua propria origine.

A Belo Horizonte, per esempio, le favela sono nate insieme alla costruzione della città, e soprattutto all’inizio del XX. Durante questo processo, in questo periodo giunsero grandi masse di persone che lavoravano nel settore della costruzione pubblica, e che abitavano negli spazi intorno al limite urbano, in accampamenti improvvisati.

I nomi delle favela furono scelti dai loro stessi abitanti e spesso rappresentano nomi divertenti o doppi sensi, e rivelano l’ostilità dell’ambiente che non offre condizioni per vivere bene. Ma normalmente dopo qualche anno, gli abitanti chiedono di cambiare il nome per qualcosa di più vicino alla realtà positiva della favela, espressa nella fede e nella cultura dei suoi abitanti. A tal proposito, un locale che si chiamava Cabeça de Porco oggi è chiamato ufficialmente Vila Nossa Senhora da Conceição. Il Buraco Quente cambiò nome in Vila Senhor dos Passos.

La lotta degli abitanti delle favela di Belo Horizonte per migliorare le condizioni di vita e per i diritti di possedere il proprio terreno fu segnata, fin dall’inizio, dalla presenza della chiesa Cattolica. Padre Pigi Bernareggi e Rosa Brambilla della parrocchia del quartiere 1º de Maio, parteciparono a molte occupazioni, sia nel quartiere Conjunto Felicidade che anche in 1º de Maio. Padre Pigi racconta, “eravamo circa 100 famiglie, abbiamo fatto un convegno con la prefettura perché ci aiutasse nel far diventare regolari le favela.” Padre Pigi ha raccontato che questo processo è stato molto doloroso per le famiglie, tutte alla ricerca di un luogo di appartenenza. “I poveri sono stati espulsi dalla città verso la lontana periferia, senza niente, senza nulla che difendesse questa popolazione dalla sfera del potere”.

Oggi, Belo Horizonte ha 226 favela con circa 750.000 persone, ciò vuol dire circa il 30% della popolazione totale della città.

Amici di Rosetta

Il Brasile

Belo Horizonte è una metropoli nel brasiliana che conta 2,5 milioni di abitanti. Nel nord della città si è sviluppato uno dei centri principali dello spaccio di droga, con il conseguente dilagare della criminalità e il peggiorare delle condizioni di vita delle famiglie, già provate da povertà e disagio sociale.

Qui è nata l’Obras Educativas Padre Giussani, un’organizzazione umanitaria sorta grazie a Rosa Brambilla, missionaria in Brasile da quarantacinque anni. L’opera aiuta le famiglie a sollevarsi dalla sofferenza e dalla disperazione, con un’attenzione particolare ai bambini e ai ragazzi.

“La nostra missione è educare i bambini alla bellezza della vita, puntando all’unicità e alla centralità della persona, per offrire loro uno spazio in cui essere se stessi e sviluppare le proprie potenzialità.”

Il tutto è iniziato con la creche Etelvina Caetano de Jesus nel 1987, una piccola struttura composta da un”aula per 25 bambini, un bagno e una cucina. Oggi, grazie alla solidarietà dei sostenitori, l’opera ha costruito 8 centri educativi e si occupa di oltre mille bambini e ragazzi, da 0 a 17 anni.

Gli aiuti

Il contributo dei sostenitori è fondamentale per la vita dell’Opera: per l’acquisto di materiale scolastico, vestiario, per le visite mediche, per l’acquisto di alimenti, per offrire un qualificato servizio odontoiatrico ai bambini ed alle loro famiglie e per il salario degli operatori professionali.

Grazie alle donazioni è stato anche possibile creare una sala di informatica, un piccolo laboratorio di falegnameria, di musica, di teatro e un centro sportivo.

Non stupisce che un’organizzazione così inserita nei drammi sociali abbia bisogno di denaro, ma la cosa più importante per i ragazzi è sapere che c’è qualcuno che ha a cuore la loro vita, anche se si trova dall’altra parte del mondo. Le foto, le lettere e le attenzioni che ricevono da lontano sono occasione di festa, perché sono per loro la prova di un rapporto vero e intenso, che da la forza di guardare con speranza al mondo che li circonda.

L”Italia

L’Associazione Amici di Rosetta è un”organizzazione di volontariato senza scopo di lucro che ha la missione di sostenere l’Opera dall’Italia e sul luogo.

Promuoviamo il sostegno a distanza dei bambini attraverso incontri pubblici e testimonianze nelle scuole.

Seguiamo le famiglie interessate al sostegno nell’iter burocratico, nei rapporti personali con i bambini, nella traduzione delle lettere dal/al portoghese, nella consegna di informazioni sulle attività dell’opera e sul contesto sociale di Belo Horizonte.

Raccogliamo fondi attraverso sottoscrizioni, organizzazione di eventi e concerti, ideazione di bomboniere della solidarietà e altre attività di beneficenza.

Per partecipare

Associazione AMICI DI ROSETTA

Organizzazione di Volontariato riconosciuta con

Determinazione n. 116 del 30/10/2009 Provincia FC

Onlus di diritto – Codice Fiscale  90058870404

Via Melona, 830 – Ronta

47522 CESENA – FC

e-mail  amicidirosetta@gmail.com

Conto Corrente Banco Posta n. 1210852

codice IBAN: IT67 Q076 0113 2000 0000 1210 852

www.amicidirosetta.org